Dissero all’eremita:- Parlaci della gioia.-
Ed egli rispose:
– Vi affannate tanto, uomini, a cercare la gioia,
nelle vostre città, tanto caotiche e rumorose,
mentre, in realtà, prendo questo granello di sabbia
dai miei sandali e resto in silenzio, a rimirarlo.
Anch’esso è gioia.
Non è forse gioia il loto dello stagno, che galleggia
danzando sulle acque e protende il suo profumo al cielo?
E forse non è gioia il gioco del vento fra gli ulivi
e la pioggia, da cui tanto ti ripari, che bagna il canneto?
Ma la gioia più grande è di certo invisibile all’occhio umano,
essa è sorella dei sensi e compagna dell’eternità.
Impara a vivere nella quiete, uomo…
e non avrai bisogno di cercarla
poiché essa cercherà te.
© Stefano Mantovani
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